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Oasis nella copertina di 7 Corriere

Oggi è uscito il nuovo numero del magazine 7 Corriere e la copertina è dedicata ai fratelli Gallagher e al loro ritorno roboante nelle scena musicale e non ..

Oasis, è social mania. Perché facciamo ancora ore di attesa per un loro biglietto?

La rabbia di due ragazzini di origine irlandese bullizzati nelle strade di Manchester è la colonna sonora della generazione X, la più "breve" di sempre. Forse anche per questo i fratelli-coltelli sono un mito che ancora incatena i giovani di allora

«Questo fottuto decennio sarà ricordato come uno dei più grandi di sempre».
La voce di Noel Gallagher arriva dal profondo degli Anni 90,
da una delle cocaine nights in cui la notte si rifiuta, verso le cinque, di lasciare il posto all'alba come l'avventore renitente di un bar fuori tempo massimo, quando il tenutario ha lavato anche l'ultimo bicchiere e sta spegnendo le luci, e le cameriere sono già andate tutte a casa.
Il decennio tra «i più grandi di sempre», la «foooooocking decade» con parolaccia incorporata da pronunciare alla maniera di Noel cioè dei ragazzi dei peggiori pub di Manchester, è il decennio della Cool Britannia che proprio come la Swingin' London di trent'anni prima in realtà è durata soltanto quattro anni, perché quando si dice subito tutto quello che si ha da dire il tempo diventa necessariamente una fiamma che brucia con il doppio della luce. E dura la metà, come una supernova di champagne stappato troppo presto.

1994-1997, anni così lontani e così vicini – basta poco, come vedremo – dominati dai fratelli Gallagher, Noel (1967) e Liam (1972), cattolici irlandesi bullizzati nella Manchester proletaria di Burnage, papà Tommy beone e donnaiolo e mamma Peggy lungosofferente, profeti improbabili di questo decennio breve e impossibile.

Il 29 agosto 1994 plana nei negozi di dischi Definitely Maybe, una band da pub sconosciuta il cui altrettanto sconosciuto leader dalle sopracciglia improbabili si è stancato delle cover e l'anno prima ha cominciato a scrivere una grande canzone dietro l'altra, sorprendendo il fratellino Liam e il resto della band, e si capisce subito che diventeranno degli inni: Rock'n'Roll Star per chi sogna di essere un idolo per una notte, Supersonic identitaria ("Mi sento supersonico, fammi un gin and tonic"), Live Forever. Soprattutto Live Forever con quell'incipit fulminante: "Maybe, I don't really wanna know", che sulla carta non dice granché ma con la voce di Liam che prolunga la "a" di "maybe" ai limiti dell'umano ha il fervore di chi annuncia la buona novella della nascita di una grande band.

1994-1997 perché tecnicamente gli Oasis resteranno insieme fino al 2009 e alla mitologica rissa di Parigi con Liam che sfascia la chitarra di Noel dopo aver cercato di decapitarlo agitandola a mo' di falce, ma realisticamente finiscono nel 1997 con l'uscita del pasticciaccio brutto di Be Here Now con in copertina la Rolls Royce in fondo alla piscina, metafora di quello che stava per succedere al Britpop.
In mezzo c'è la rivalità parolacciara coi Blur, Kate Moss al festival di Glastonbury nel fango con gli stivaloni di gomma, le riviste come Arena e The Face che portavano il Nuovo nel mondo senza bisogno che qualcuno inventasse Internet, le notti londinesi a Soho a tirar tardi al Bar Italia immortalato dai Pulp (in Different Class, 1995), il diario caciarone ma stranamente vitale di un millennio che fugge; tutte cose che è difficile spiegare a chi non c'era e non ha visto quella città così diversa da quella di oggi.

Sono questi solo alcuni dei motivi per i quali la reunion degli Oasis è riuscita a spodestare – per qualche giorno, cioè un'enormità ai tempi accelerati dei social media – Taylor Swift dal trono dell'attenzione globale. Lei giovane, bella, organizzatissima, americanissima, con l'endorsement presidenziale capace di portare legioni di fan alle urne. Loro ormai di mezza età, un po' imbolsiti (ma lo siamo anche noi che li ascoltavamo allora), mai stati granché presentabili, e quanto alla politica la volta che Noel andò a Downing Street da Tony Blair ("Me l'ha chiesto la mamma") tutte le parti in causa capirono subito di aver commesso un errore.

Se i fan di allora si sono mobilitati, facendo la coda digitale come una volta facevamo ai botteghini fisici (con la differenza che l'algoritmo alza i prezzi a tradimento ancora peggio dei vecchi bagarini di allora), riempiendo TikTok di video casalinghi spesso parecchio buffi e comunque sempre molto sinceri, se è successo tutto questo, è perché gli Oasis cioè i due Gallagher (anche i fedelissimi faticano a recitare il lineup completo, dobbiamo essere onesti con noi stessi: trattavasi di comparse) sono gli ultimi idoli musicali dell'era analogica. Prima che la musica diventasse digitale cioè un numero, una sequenza di 0 e 1 ripetuti a oltranza dentro un mp3, la musica era nei dischi e nei cd e si acquistava facendo la coda tra altre persone umane, e ai concerti nessuno filmava niente con il telefono ma guardava, e ascoltava, quello che succedeva sul palco.

Le gesta di Noel e Liam – le risse, le macchine, le sbronze, il tifo per il Manchester City che allora al contrario di oggi non vinceva mai – venivano diffuse dai tabloid inglesi e non dai social media, i vecchi tabloid che allora alimentavano gli ultimi fuochi di un potere temporale che di lì a poco si sarebbe disintegrato. I due fratelli consumati da un complicato rapporto di odio-amore e segnati dall'assenza del padre: l'allegro e il pensieroso, il cantante con voce da angelo e modi da hooligan e il sopraccigliuto chitarrista sempre di cattivo umore, i parka e i capelli a caschetto come i loro idoli, i Beatles.

Le copertine bruttissime di Lp memorabili, inni sacri – Wonderwall, soprattutto – di una generazione, la cosiddetta Generazione X (nati dal 1965 al 1980) che ha visto i propri eroi autodistruggersi (Kurt Cobain, David Foster Wallace, River Phoenix), finire malissimo (Tupac Shakur, Sinéad O'Connor, Dolores O'Riordan, Michael Schumacher) o, nel migliore dei casi (Winona Ryder, Fiona Apple) allontanarsi per scelta – per ragioni di sicurezza – dalla fama e dal pubblico.

A una generazione incompiuta non poteva non risultare emozionante la reunion degli Oasis, e poco importa se sia dovuta alle pressioni di mamma Peggy o al recente costosissimo divorzio (il secondo) di Noel dalla moglie Sara (già la prima, Meg, alla quale dedicò Wonderwall tanto tempo fa, gli era costata metà patrimonio).

È la stessa generazione alla quale hanno venduto 75 milioni di dischi, che si è mobilitata per comprare sulla fiducia (litigheranno ancora da qui alla prossima estate?) i biglietti a prezzi supersonici. E anche se la generazione X non è fatta di nativi digitali ma di persone che hanno installato il primo modem a 56k da collegare alla linea telefonica e al computer con Windows 95, be', quella generazione si è riversata su TikTok salutando i loro vecchi idoli con una serie di video sempre teneri e a volte spassosi.

C'è quello che estrae il vecchio parka dall'armadio di casa e comincia a cantare Supersonic facendo i gestacci, quello che decide di parlare solo e soltanto con l'accento e le cadenze di Liam portando la moglie alla disperazione, e quello che veste i suoi due Labrador come i fratelli Gallagher occhiali da sole compresi.

È un fenomeno globale: vendemmia clic un giovane agricoltore asiatico che ai tempi di Definitely Maybe magari non era neanche nato ma nel mezzo del suo podere si riprende mentre imita perfettamente Liam cantando in playback, stesse movenze, stesse mani giunte dietro la schiena, stessa postura, un ramo e uno zappetto al posto di asta e microfono.
Una festa globale di non-compleanno che sarebbe piaciuta a Lewis Carroll, i due fratelli che tornano nel paese delle meraviglie del Britpop, ricordando a alcuni milioni di ex ragazzi quanto ci sono mancati.

CHI SONO

LA NASCITA
Gli Oasis sono stati fondati nel 1991 a Manchester dai fratelli Noel, 57 anni, chitarrista, cantante e compositore, e dal fratello Liam, 52 anni, a sua volta cantante e frontman. Durante la loro carriera hanno pubblicato 11 album (sopra i 3 considerati i più importanti)e venduto più di 75 milioni di dischi. La band si è sciolta definitivamente il 28 agosto 2009, dopo l'ennesima lite tra fratelli durante un concerto a Parigi.

LA REUNION
Il 27 agosto, 15 anni dopo la rottura e il tentativo di fondare altre band, i fratelli Gallagher hanno annunciato la decisione di ridare vita agli Oasis con un tour nel 2025: 17 date sia in Irlanda che nel Regno Unito.

Fonte: Corriere.it di Matteo Persivale

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