Era il 3 agosto dello scorso anno e i concerti si potevano ancora tenere normalmente. I più fortunati erano ammassati all'interno della bellssima Hull City Hall nello Yorkshire. Tutti gli altri si sono già potuti godere il concerto in una modalità che sarebbe poi diventata fin troppo scontata pochi mesi dopo a causa della pandemia: la visione su youtube. Oggi però possiamo goderci i dieci brani selezionati per la performance tramite vinile, cd (che fa molto anni Novanta, come d'altronde l'intero progetto) oppure scaricando legalmente i file audio.
Liam Gallagher arriva all'evento MTV Unplugged reduce da quello che, escluso il periodo d'oro degli Oasis dei primi tre album, è stato il suo arco temporale di maggior successo. Innegabile la ritrovata aura da rockstar, le rinnovate qualità vocali e la presenza di ottime canzoni nei due album con i quali Our Kid ha da poco iniziato la sua carriera solista: "As You Were" del 2017 e "Why Me? Why Not." dell'anno appena passato.
A questo aggiungiamoci la presenza sul palco di Bonehead per far scoppiare i cuori degli ex fan degli Oasis e, perchè no, anche le nuove direzioni musicali stranianti prese dal fratello maggiore Noel, per far sì che questo "MTV Unplugged" venga accolto dalla maggior parte del pubblico musicale (reduci dei nineties, amanti del pop inglese tout court, ma anche nuove generazioni) come la miglior opera di uno dei due Gallagher da diverso tempo a questa parte.
Un ottimo risultato raggiunto anche grazie alla presenza di cinque canzoni degli Oasis raramente riproposte al pubblico e riarrangiate per l'occasione con archi e pianoforte. Emozionano quindi Some Might Say e Cast No Shadow dal capolavoro "(What's the Story) Morning Glory?", così come la bonus track di "Definitely Maybe" Sad Song o le hit assolute Champagne Supernova e Stand By Me (brano che mancava da decenni da qualsiasi scaletta Gallagher).
Wall of Glass, Now That I've Found You, One of Us, Once e Gone fanno poi la loro sporca figura. Infine, sentire il pubblico entusiasta urlare ripetutamente il nome di Liam è da pelle d'oca. Un documento che ci riavvicina al nostro passato, un passato che evidentemente non è ancora finito e che anzi vogliamo continui a splendere sempre di più.
Recensione di Indie-zone.it
Autore: Andrea Manenti